segunda-feira, março 09, 2009

Le tradizioni giapponesi "Hina Matsuri" al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone


Le tradizioni giapponesi "Hina Matsuri" al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone

Hina Matsuri, lietissima ricorrenza del calendario giapponese stabilita durante il secolo XVII presso la nobiltà di corte e l’aristocrazia militare, viene tradizionalmente celebrata il terzo giorno del terzo mese. Protagoniste sono le bambine che, per festeggiare la loro futura felicità e prosperità di donne maritate e padrone di casa, allestiscono un “palco di bambole” (hina dan). Su questo palco a sette gradini rivestito di feltro rosso, le fanciulle dispongono, oltre a bambole (hina ningyo) di toccante bellezza, anche suppellettili e arredi in miniatura (hina dogu) in legno laccato - copie perfette e delicatissime dei preziosi corredi da sposa (konrei dogu) dell’antico Giappone. Anche quest’anno il Museo Chiossone espone fino al 21 marzo, un corredo completo di bambole giapponesi e suppellettili laccate in miniatura, messo a disposizione dall’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, fabbricato a Kyoto dal Maestro Yoshitoku Taiko oltre quarant’anni fa. Le quindici bambole esposte rappresentano un compendio simbolico della struttura gerarchica della società giapponese, alla sommità della quale sta la coppia dei principi imperiali, eccelso esempio di concordia e armonia. Seguono, in ordine d’importanza, dame e musici di corte, ministri e giardinieri. Questa famiglia di bambole costituisce in verità un paradigma, una metafora delle consuetudini sociali nipponiche e ne emblematizza le componenti morali e culturali: l’autorità e la benevolenza dei genitori, il garbo e le gentili costumanze femminili, la poetica bellezza della musica, la capacità di bene amministrare e quella di ben servire. Melodie gagaku, musiche cinesi dell’VIII secolo preservate presso la Corte Imperiale giapponese, fanno da sfondo sonoro. Decorazione di stagione sono i rami di pesco in fiore, simbolo d’immortalità di antica origine cinese, connesso da epoche remote con i più dolci significati della femminilità e i buoni auspici matrimoniali. Stando a un mitico racconto, un albero di pesco millenario cresce nel paradisiaco giardino di Xiwang Mu, la Regina Madre d’Occidente, dèa di tutti gl’Immortali: una poesia di Li Bo (702-762) ci rammenta la natura divina dei fiori di pesco:Petali di pesco fluttuano verso un fiume remototra cieli e terre altri da questi..A richiamo delle usanze giapponesi e dei loro legami con le antiche fonti cinesi, mitologiche e poetiche, le sale del Museo Chiossone sono decorate con rami di pesco in fiore. Viene inoltre esposta nel MuseoChiossone una splendida scatola in lacca rossa intagliata con intarsi a rilievo in pietre dure multicolori, raffigurante La pesca dell’immortalità dei giardini di Xiwang Mu, insigne capolavoro d’arte cinese risalente al secolo XVIII.
09/03/2009 18:00:37
redazione@cittadigenova.com
FONTE imagem incluída): Città di Genova - Genova,GE,Italy

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