Julien Blaine / SarencoNapoli, Franco Riccardo Africa e paesaggi lontani, tempo e tabù. Questi i temi affrontati nella mostra dedicata ai due maggiori esponenti della poesia visiva internazionale, Julien Blaine e Sarenco. Nel nuovo spazio espositivo di Franco Riccardo...
pubblicato mercoledì 31 ottobre 2007 “Il poeta è colui che ha contribuito a rendere più intelligente la malinconia della vita”. Con questa filosofia, Julien Blaine (Rognac, 1942) e Sarenco (Vobarno, Brescia, 1945) si presentano al pubblico napoletano. Il percorso offerto dalla mostra si struttura secondo continui rimandi tra i due artisti, dando sfoggio di una perfetta alchimia che dura da oltre quarant’anni. Per Blaine e Sarenco la parola assume un valore assoluto: oltre a rappresentare l’identificazione di un oggetto, è anche l’espressione di un pensiero. In entrambi è molto presente il concetto di viaggio, tanto quello verso terre lontane quanto quello all’interno di sé stessi. L’ Africa è il comune denominatore dei due artisti. Il fascino di una terra lontana, come il viaggio estremo verso una realtà profondamente diversa, ma al tempo stesso dalle problematiche che riguardano l’umanità tutta. La povertà delle case costruite con semplici materiali viene trasferita direttamente nei quadri, quasi come una fotografia artigianale, una testimonianza diretta di una miseria insostenibile. Ciò che colpisce l’immaginario dei due artisti è la natura dell’Africa, con i suoi animali resi riconoscibili solo dalla parola, dal loro nome, poiché appaiono sotto forma di maschere storpiate dal fuoco. Viaggio è anche quello all’interno delle parole: i termini Tempo e Tabù vengono materializzati in veri oggetti, rispettivamente attraverso i famosi fazzolettini e le scatole delle caramelle. Oggetti al posto delle parole. Come se si trattasse di un gioco di scomposizione e ricomposizione di concetti che, attraverso l’immagine, rimangono impressi nella mente. Il risultato è un allestimento di grande impatto visivo, come la performance offerta all’inaugurazione, in cui era rappresentato l’atto dell’artista di frustare letteralmente la parola “poesia” scritta su un telo, facendola diventare tutt’uno con i colori, fino a farla scomparire definitivamente. È l’uomo che agisce sulla parola, modificandola. L’esposizione non lascia un attimo di respiro. Lo stile dei due artisti si confonde e si fonde in un unico discorso; dove finisce l’arte di Blaine inizia quella di Sarenco. D’altronde, la mostra non è che l’ultima tappa di un’intensa collaborazione tra i due, divisa tra performance, pittura, letteratura e cinema.
dal 4 ottobre 2007 al 4 novembre 2007
Sarenco / Julien Blaine
Franco Riccardo Artivisive
Via Chiatamone, 63 (zona Chiaia) - 80121 Napoli
Orario: da lunedì a venerdì ore 15.30-20Ingresso libero
Info:
tel./fax +39 0815444300
FONTE: ExibArt - Italy
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