segunda-feira, outubro 29, 2007

Tracce d'Europa: con questo titolo è dedicato ad Altiero Spinelli il nuovo numero della rivista Fili d'aquilone

Tracce d'Europa: con questo titolo è dedicato ad Altiero Spinelli il nuovo numero della rivista Fili d'aquilone
E' on line il numero 8 di Fili d'aquilone, rivista d'immagini, di idee e Poesia curata da Alessio Brandolini.

Questo numero di "Fili d'aquilone" è dedicato ad Altiero Spinelli, a cent'anni dalla nascita (1907-1986), ed è provocatoriamente intitolato "Tracce d'Europa" perché, seguendo le linee da lui indicate, per l'Europa si poteva fare di più. Nel 1941 Spinelli redige con Ernesto Rossi il "Manifesto per un'Europa libera e unita", più noto come "Manifesto di Ventotene", testo che è alla base del Movimento Federalista Europeo e primo atto di un lungo lavoro politico che avrebbe portato a quel trattato sul Mercato Comune Europeo firmato a Roma, esattamente cinquant'anni fa. Poi, ma solo nel 1993, si è arrivati all'Unione Europea, che dal 2007 si compone di ben 27 nazioni. Ora in questo grande territorio senza frontiere, ci si può spostare liberamente e quasi tutti i paesi aderenti hanno adottato la moneta unica, l'euro, introdotta nel 2002. Buone cose, certo, ma è giunto il momento di lavorare non solo orizzontalmente, per ampliare l'Unione, ma in modo verticale. Bisogna alzare il tiro, superare gli ostacoli e unire più a fondo i vari paesi, o almeno quelli che intendono proseguire nella strada indicata da Altiero Spinelli, quella della totale integrazione politica e della nascita degli "Stati Uniti d'Europa". Emiliano Sbaraglia approfondisce questo argomento e traccia un profilo della nobile figura di Altiero Spinelli. Armando Santarelli in "Tracce d'Europa? Siamo ancora i primi della classe" fa una rapida ricognizione delle "tracce" europee sparse nel mondo e lancia un messaggio ottimistico per il futuro dell'Europa: sta nascendo un nuovo bisogno di comunità. Alberto Casadei in "Occorre una poesia europea?" parla di letteratura europea partendo dalla sua base: la cultura greco-latina, poi cementata dalla grande stagione umanistico-rinacimentale, in seguito frantumata dai nazionalismi. L'Europa non deve essere solo un'espressione geografica, o economica, e la poesia può aiutare a far riflettere in modo nuovo sui destini dell'uomo europeo. I frutti per l'Europa sono al centro del racconto Il dono di Annarita Verzola, che ha inizio con "C'era una volta un paese" ed è dedicato a tutti i bambini europei. Viviane Ciampi ci presenta (e intervista) il poeta francese, ed europeista convinto, Jacques Darras: poesia ironica e gioiosa di un "viaggiatore sentimentale europeo" che nei suoi testi lascia entrare il neerlandese, il tedesco, l'italiano, lo spagnolo e l'inglese.

Tutto questo e molto di più in Tracce d'Europa
FONTE: OrvietoNews.it - Orvieto,Italy

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