sábado, janeiro 05, 2008

La poesia come un accidente

© foto: http://www.boratto.it/

La poesia come un accidente
Giorgio Boratto racconta nel suo libro una Genova che non c'è più. Pubblicato nel 2004, oggi è scaricabile gratuitamente in PDF
di A. C. 4 GENNAIO 2008

Il libro di Giorgio Boratto, La poesia come un accidente..., già recensito su mentelocale.it, è stato pubblicato nel settembre 2004. Dal primo gennaio 2008 è scaricabile gratuitamente in formato PDF nel blog dell'autore. Per scaricarlo clicca qui.

Giorgio Boratto: poeta, giornalista, critico letterario, ceramista e chissà cos'altro ancora. Di sicuro autore di un piccolo libro (come lui stesso lo definisce), un misto di prosa e poesie pubblicato col titolo La poesia come un accidente... (Caroggio Editore, pag. 116, 5 Eu), Boratto confessa di essere vecchio (Giorgio: mai confessare la vecchiaia, neanche sotto tortura, ndr); la sua pubblicazione - compendio di esperienze condensate in intense liriche e prose venate di malinconia - ha contorni di consolazione filosofica. In verità Boratto, più che filosofo, è credente; la sua fede punta direttamente a Dio con la sola intermediazione dell'amore femminile e della ideologia. Essere di sinistra per lui significa bontà, carità, salutare agli incroci delle strade, viaggiare in seconda, volere la pace, essere vessilliferi unici dei valori che si identificano in Libertà, Giustizia, Uguaglianza, Solidarietà.Boratto si dichiara attivista politico; scrive su giornalini di quartiere, collabora a testate giornalistiche e web magazine (uno fra questi, mentelocale). I suoi brevi racconti narrano di tempi andati, di mamme che dalle finestre chiamano i figli che giocano in strada, d'una Genova che non c'è più ma che rimane nel cuore. La sua Genova ideale ha odore di mare e sapore di pietra, la stessa di cui - dopo avervi appoggiato le labbra di bambino curioso - non ne dimenticherà il gusto. A Genova dedica la sua poesia forse più riuscita, uno scenario di barche carruggi madonne baldracche e molti palazzi; contrasti e infiniti stili che fanno dire "ti sento mia di ognuno sei sua". Il librino di Boratto scorre come acqua di ruscello; viene voglia di leggerlo tutto d'un fiato. Il consiglio è tuttavia di assaporarlo poco per volta, odorarne le essenze in momenti di rilassatezza. Se vi trovate una pagina bianca, lo stesso Boratto invita a scriverci qualcosa; magari un accidente di poesia che può succedere a tutti.

FONTE: mentelocale.it - Genova,Liguria,Italy (http://www.mentelocale.it/)

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