Pubblicato da Francesca De Meis alle 13:03 in Mostre
Araki Gold è il titolo della mostra, del provocatorio ed eclettico fotografo giapponese Nobuyoshi Araki , visitabile presso l'Istituto nazionale per la grafica di Roma fino al 17 febbraio.
Il linguaggio fotografico di Araki (nato a Tokyo nel 1940) è complesso e raffinato, nelle sue immagini filtrano riflessi di un Giappone ancorato alle tradizioni ma anche echi di inquietante modernità e soprattutto un erotismo struggente e decadente. I numerossimi scatti in mostra (tra i quali 5000 polaroid e ben 300 foto della serie realizzata a Ginza negli anni '60 e '70), una minima parte della sua sterminata produzione, raccontano il percorso di un artista che sorprende e scandalizza con immagini di provocatoria poesia: iperreali costruzioni visive dove il colore la fa da padrone ma anche foto in b/n più rarefatte ma non meno emozionanti.
La donna ritratta da Araki è una sensualissima e malinconica Geisha, a volte rappresentata mentre è legata, in sontuosi abiti tradizionali, oppure semplicemente nuda, che flirta con l'obiettivo creando una sorta di proibita complicità con chi si trova ad ammirare questi splendidi scatti.
Oltre alle donne l'obiettivo del discusso fotografo giapponese si è soffermato sui fiori, sui ritratti (soprattutto di danarosi connazionali) ma soprattutto sulle città: la sua Tokyo è frenetica e caotica proprio come il suo modo di scattare, avulso da qualsiasi rigore di inquadratura.
In aprile la mostra si trasferirà a Torino, presso l'Archivio di Stato .
Il linguaggio fotografico di Araki (nato a Tokyo nel 1940) è complesso e raffinato, nelle sue immagini filtrano riflessi di un Giappone ancorato alle tradizioni ma anche echi di inquietante modernità e soprattutto un erotismo struggente e decadente. I numerossimi scatti in mostra (tra i quali 5000 polaroid e ben 300 foto della serie realizzata a Ginza negli anni '60 e '70), una minima parte della sua sterminata produzione, raccontano il percorso di un artista che sorprende e scandalizza con immagini di provocatoria poesia: iperreali costruzioni visive dove il colore la fa da padrone ma anche foto in b/n più rarefatte ma non meno emozionanti.
La donna ritratta da Araki è una sensualissima e malinconica Geisha, a volte rappresentata mentre è legata, in sontuosi abiti tradizionali, oppure semplicemente nuda, che flirta con l'obiettivo creando una sorta di proibita complicità con chi si trova ad ammirare questi splendidi scatti.
Oltre alle donne l'obiettivo del discusso fotografo giapponese si è soffermato sui fiori, sui ritratti (soprattutto di danarosi connazionali) ma soprattutto sulle città: la sua Tokyo è frenetica e caotica proprio come il suo modo di scattare, avulso da qualsiasi rigore di inquadratura.
In aprile la mostra si trasferirà a Torino, presso l'Archivio di Stato .
FONTE (photo include): Blogosfere Cultura - Italy
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