domingo, março 02, 2008

» Molfetta, il ritorno alle origini nelle poesie di Angela Giannelli «


» Molfetta, il ritorno alle origini nelle poesie di Angela Giannelli «
Appuntamento con la letteratura alla libreria Corto Maltese del Borgo Antioco
02/03/2008

MOLFETTA - «Può cambiare la storia se la scrivo a matita anziché con la penna?», una frase detta con ironia, quasi per gioco, ma che racchiude in se il paradosso e la profondità di Angela Giannelli (nella foto, con un bimbo del Ruanda) una delle voci più significative della poesia pugliese ed elemento di sicuro valore della rivista culturale “La Vallisa”, che ha presentato il suo lavoro nel corso delle inziative “Alle otto di sera”, appuntamento con la letteratura ogni martedì alla libreria “Corto Maltese” del Borgo antico in via Macina (angolo via Piazza).
Autrice di cinque raccolte di poesie in cui è evidente la grande evoluzione di una donna non comune, coraggiosa, battagliera, che mette in gioco tutto, rischia tutto per le cose in cui crede veramente, di una donna dalla personalità forte, decisa, ma anche inquieta, fragile e con le sue umane debolezze, la Giannelli definisce la poesia il mezzo migliore per esprimere il suo essere donna e ciò è fortemente riscontrabile nei suoi scritti, l’espressione più vera e meno “contaminata”del suo essere madre, moglie, figlia.
Il suo linguaggio non è mai banale ma sempre molto sonoro ed evocativo in grado di creare immagini e atmosfere magiche. Ogni libro, spiega la poetessa, è un percorso attraverso cui si ricostruisce la sua vita.
Nel volume d’esordio ”I fondamenti”, ad esempio, la scoperta della poesia corrisponde proprio con l’inizio di questo lungo viaggio che percorrerà rotte e itinerari differenti ma tutti trattati con riflessione e sentimento propri di chi è alla continua ricerca della verità. La raccolta ”Soltanto un Sogno Merilyn” può senza dubbio essere considerata l’opera “di rottura” della poetessa con evidenti differenze soprattutto nel linguaggio visibilmente più spregiudicato.
Avvenimento che ha sicuramente toccato l’anima della Giannelli, caratterizzando di fatto anche la sua produzione poetica, è l’incontro con l’Africa, a suo parere la vera culla della civiltà e terra in cui è ancora possibile rintracciare i sani profumi dell’umanità nonostante le ferite inferte dal mondo occidentale con la sua assurda pretesa di superiorità.Il desiderio di tornare alle origini è la conseguenza diretta di questa scoperta, che non esitiamo a definire “riscoperta” in accordo con le parole della poetessa, sicura della presenza innata in ognuno di noi di un pezzo d’Africa.
Tornare alle origini dunque. È questo lo scopo ultimo della raccolta ”not(t)e di congedo” un paradossale viaggio nella consapevolezza dell’irreversibilità della parola che porta la Giannelli ad auspicare un nostalgico e provocatorio ritorno al tempo in cui l’uomo, non avendo la facoltà di parlare, ha dovuto costruire un linguaggio. Se noi tutti usassimo le parole giuste ed essenziali forse non avremmo tanto caos.

Marilena Farinola
FONTE (image include): Quindici - Molfetta - Molfetta,Italy

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